di Anna Romano e Arianna Celli, classe IID
Abbiamo deciso di scrivere una breve riflessione riguardo ciò che sta accadendo in Iran.
In questo Paese, infatti, una giovane ventiduenne, Mahsa Amini, è
stata uccisa dalla polizia morale del Paese per aver indossato male l’hijiab. Ciò ha scatenato una rivolta da parte di tante donne iraniane, ma anche
uomini, che si sono ribellati a questo omicidio iniziando a tagliarsi i capelli
e bruciare i veli. Le ingiustizie non si sono fermate con Mahsa Amini. Sono tristemente continuate, con tante altre vittime. D'altronde, di mezzo c'è la religione e soprattutto la cultura del posto. In Iran mettere il velo in un certo modo rappresenta una vera e propria legge.
Secondo noi questi atti di violenza sono completamente un’ingiustizia verso le donne islamiche. Certo, bisogna rispettare le leggi, ma uccidere una donna per avere indossato il velo in modo scorretto è davvero assurdo. Così come è inconcepibile vivere con la Polizia Religiosa che ti tiene sott’occhio.
Noi non possiamo neanche immaginarci come sarebbe stare al loro posto, dover temere la polizia che, mentre siamo in famiglia, viene ad aggredirci. Lo stato iraniano non sa cosa sta facendo. Mahsa aveva tutta la vita davanti ed è stata uccisa per una ciocca di capelli visibile da fuori il velo.
Non dovremmo limitarci a scrivere sull’accaduto, ma far
sentire la nostra voce.
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