IL VIAGGIO:
Il 24 luglio 2024, io e la mia famiglia siamo partiti per New York. Ero
emozionatissima perché andarci era un mio sogno nel cassetto. Ci siamo svegliati verso le 2 di notte e alle 3 è venuto mio zio per accompagnarci all’aeroporto di Roma. In macchina non ho dormito molto, ho ascoltato solo la musica.
Arrivati in aeroporto, abbiamo salutato zio e siamo andati a fare i controlli.
Non abbiamo impiegato molto tempo e, finiti tutti i controlli, dovevamo aspettare che uscisse il nostro volo su un monitor. Abbiamo atteso per circa 4 ore. Appena spuntò ci siamo avviati. Ero emozionatissima perché il grande momento stava arrivando. Il volo era previsto per le 9:30 ma a causa di un problema dell’aereo siamo partiti verso le 10.30. Con il mio sguardo affascinato, guardavo fuori dal finestrino l’aereo che piano piano saliva. Il viaggio è durato 9 ore ed è stato stancante a causa del seggiolino scomodissimo.
Sembrava non finire mai. Siamo arrivati a New York,
all’aeroporto JFK, alle ore 14.00 circa, ora locale. Appena usciti
dall’ aereo siamo andati a prendere le nostre valigie e ci siamo diretti verso l’uscita dell’aeroporto. Lì ci aspettava mia zia, una delle due cugine di mio padre che vivono a New York.
LA CASA:
Dopo un’ora di macchina, siamo arrivati a casa. Pensavo che fosse una
tipica casa di Brooklyn come quelle che si vedono nei film, ma mi sbagliavo.
E’ una villetta fatta in mattoni con una scalinata che dà al
portone. A destra della porta c’è un mini giardino e
facendo il giro si arriva a un cortile. A sinistra
c’è una stradina che porta ad un appartamento e più
avanti ad un altro piccolo giardino.
QUELLO CHE HO VISTO
Il primo giorno siamo andati all’ American Museum of Natural
History. Era molto affascinante, soprattutto il “Vivarium”, una stanza piena di farfalle.
Il secondo giorno siamo andati a vedere il Toro di Wall Street, un grande portafortuna. Poi siamo andati al museo della memoria dell’11
settembre 2001 e alla Freedom Tower.
Il terzo giorno è stato uno dei miei giorni preferiti. Infatti siamo
andati a vedere uno spettacolo di Harry Potter a Broadway. Ero
emozionata ma alla fine mi sono annoiata, poiché non capivo
nulla di quello che dicevano.
Il quarto giorno fu un giorno stancante, ma bello. Infatti
siamo andati al Lego Store (credo sia il più grande al mondo), poi al
negozio Apple, che mi è piaciuto tantissimo perché si potevano
provare tutti gli iPhone, iPad ecc. Poi siamo andati a Rockfeller
Center, dove abbiamo guardato le olimpiadi. Infine, siamo
andati a Times Square. Avrei preferito vederlo di notte, ma mi è piaciuto lo stesso.
Il quinto giorno abbiamo visitato il MET, un museo
gigantesco, e dopo ci siamo recati a Central Park, dove
abbiamo camminato per almeno 2 ore.
Il sesto giorno mi sono divertita tanto, infatti dopo aver visto
l’Empire State Building, siamo andati nel negozio più grande del
mondo, ovvero Macy’s. L’Empire era molto affascinante ma nei grandi magazzini di Macy’s mi si sono illuminati gli occhi, anche
perché adoro fare shopping.
Il settimo giorno siamo andati a visitare solo un museo, il Moma,
che vuol dire “Museum of Modern art”. Fu molto bello e mi
piacque molto.
L’ottavo giorno è stata una mezza tragedia: abbiamo visto la
Statua della Libertà ed Ellis Island, ma faceva caldissimo.
Il nono giorno non abbiamo visitato nulla. Infatti
ci siamo diretti verso il New Jersey, a trovare altri parenti.
Il decimo giorno non abbiamo visto molto: la Caserma dei
Ghostbusters e il palazzo di Friends. A me non interessava molto,
perché non ho mai visto né Friends e né Ghostbusters.
L’undicesimo giorno, ci siamo riposati, poiché pioveva.
Il dodicesimo giorno abbiamo visitato “The Edge” e la Skyline.
L’Edge mi è piaciuto molto, la Skyline un po’ meno.
Il tredicesimo giorno le mie zie avevano una sorpresa speciale per
me e mio fratello. Ci hanno portati alla periferia nord di Brooklyn
in un palazzo che ricordava una fabbrica.
Siamo entrati in una stanza piena da graffiti, dove ci accolse un famoso graffitista newyorkese. Dopo un corso veloce di come si
dovessero usare le bombolette spray e come fare i graffiti, ci siamo sbizzarriti a disegnare sui muri.
L’ULTIMO GIORNO E IL VIAGGIO.
L’ultimo giorno ero molto triste. Una vacanza del genere stava
finendo, ma almeno si è chiusa in bellezza. Infatti siamo andati al ponte di Brooklyn e, dopo aver camminato per tutto il ponte, siamo
andati a fare l’ultima colazione americana, con pancake e waffle.
Ritornati a casa, abbiamo preparato le valigie e aspettato il taxi che ci avrebbe portato all'aeroporto.
Dopo un’ora di viaggio e gli ultimi saluti, siamo andati a fare i controlli e alle 20.30 siamo partiti. Il viaggio di ritorno è stato meno stancante rispetto all'andata perché ero riuscita ad addormentarmi. Penso sia stata la miglior vacanza della mia vita, non mi era mai capitata un’ esperienza così bella ed emozionante.
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