Cristoforo Colombo: genovese o spagnolo? Nuovi dubbi sulle sue origini

di Salvatore Vestuto, classe IID



Negli ultimi giorni, una notizia ha attirato l'attenzione dei media di tutto il mondo: un documentario trasmesso dalla televisione spagnola ha affermato che Cristoforo Colombo, il famoso esploratore noto per la scoperta dell'America nel 1492, non sarebbe nato a Genova, ma in Spagna, precisamente nella zona di Valencia, e apparterrebbe a una famiglia di origine ebraica.
Procediamo con ordine. 
L'ipotesi più diffusa è che Cristoforo Colombo fosse nato a Genova, città della Repubblica omonima, che all'epoca comprendeva anche la Liguria e la Corsica. Tuttavia, nel 1927 lo studioso Luis Ulloa propose per la prima volta la teoria secondo cui Colombo fosse catalano-valenciano, basandosi sul fatto che il suo nome in spagnolo fosse Cristòbal Colón. Negli anni '40, cominciò a circolare anche l'idea che l'esploratore avesse origini ebraiche, ipotesi sostenuta dall'analisi della sua scrittura e firma. Nel 2003, lo storico Francesc Albardaner aggiunse che il DNA di Colombo mostrava tracce di ascendenze 
ebraiche e che fosse nato nella zona del Mediterraneo occidentale. Questa ipotesi suggerisce che Colombo abbia nascosto le sue origini ebraiche per evitare le persecuzioni, dato che nel XV secolo a Genova non vi erano comunità ebraiche stabilite.
Questa teoria ha fatto molto rumore, soprattutto perché, secondo il documentario, sarebbe stata supportata dall'analisi del DNA. Ma cosa c'è di vero dietro questa affermazione?
Innanzitutto, va chiarito che non si tratta di una nuova scoperta scientifica, ma di un'ipotesi già circolante da quasi un secolo, rilanciata grazie a questo programma televisivo. L'idea che Colombo fosse spagnolo ed ebreo non è una novità: nel corso degli anni, numerosi studiosi hanno avanzato varie teorie sulle sue origini, senza però mai arrivare a conclusioni definitive. La maggior parte degli storici continua a sostenere che Colombo fosse nato a Genova, basandosi su documenti storici dell'epoca che parlano chiaramente della sua origine ligure.
Ma allora, perché questa notizia ha fatto tanto 
scalpore? Semplice: quando si tratta di figure storiche così importanti, ogni nuova ipotesi o teoria tende a suscitare molta curiosità, soprattutto se viene presentata come una scoperta sensazionale. In questo caso, l'aggiunta del presunto DNA ha dato una parvenza di scientificità alla teoria, anche se, di fatto, non è stata ancora presentata alcuna prova concreta.
Secondo me, importante ricordare che la storia non deve essere trattata come una serie di colpi di scena o di rivelazioni straordinarie. Il lavoro degli storici è quello di analizzare con attenzione i documenti e le prove a disposizione, cercando di ricostruire il passato nel modo più accurato possibile. Nonostante le nuove tecnologie, come l'analisi del DNA, possano aiutare a fare chiarezza su alcuni aspetti, non bisogna dimenticare che la storia si basa principalmente su documenti e testimonianze dell'epoca.
Questa vicenda ci insegna anche un'altra lezione importante: non dobbiamo credere ciecamente a tutto ciò che viene presentato nei media, soprattutto quando si tratta di temi complessi come la storia. È fondamentale sviluppare un pensiero critico e verificare sempre le fonti delle informazioni che riceviamo.
Per concludere, la questione delle origini di Cristoforo Colombo rimane ancora aperta, ma fino a quando non ci saranno prove certe, possiamo continuare a considerarlo genovese, come ci indicano la maggior parte delle fonti storiche. Allo stesso tempo, è affascinante vedere come il dibattito su figure del passato sia ancora così vivo e stimolante, e come nuove tecnologie e teorie possano aggiungere nuovi tasselli al mosaico della nostra storia.



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