"L'ordine del tempo" di Carlo Rovelli, tutto ciò che non immaginate di sapere sul tempo



di Lorenzo Cianciulli, classe III D



L’articolo che state per leggere potrebbe sconvolgervi, perché scoprirete che tutto quello che pensate di sapere sul tempo non è vero, il tempo non esiste. Recentemente mi è capitato di leggere il libro "L'ordine del tempo", scritto da Carlo Rovelli, un famoso fisico italiano. Questo non è come i soliti libri di scienza: ci fa vedere il tempo da una prospettiva completamente nuova e invita i lettori a riflettere profondamente sul concetto di tempo, sfidando molte delle nostre idee preconcette. Ad esempio ci fa capire che diversamente da ciò che pensiamo il tempo non passa allo stesso modo in tutto il mondo, non esiste una linea temporale definita che va dal passato al futuro e che il tempo non è un’entità a sé stante che passa indipendentemente dalle cose. Quindi, ho deciso di condividere con voi quello che ho scoperto. 


Comincerei ponendovi una domanda, avete mai pensato che il tempo possa scorrere più 
velocemente o più lentamente a seconda di dove vi troviate? Secondo la teoria della relatività di Einstein, questo è proprio ciò che accade! Rovelli ci spiega che se ti trovi in montagna il tempo scorre un po' più velocemente che non in pianura. Questo succede perché la gravità influisce sul tempo: meno gravità c'è, più velocemente il tempo passa. È incredibile pensare che solo salendo su una montagna, il nostro orologio potrebbe "correre" diversamente.



In un’altra parte del libro Rovelli si sofferma su corpi davvero microscopici, come atomi e particelle, qui le regole spazio-tempo cambiano completamente. Il fisico dice che a livello quantistico, il tempo come lo conosciamo (con un passato, presente e futuro) non esiste più. È come se tutte le nostre idee sul tempo si dissolvessero e ciò che resta sono solo eventi che non hanno un ordine temporale definito. Questa idea può sembrare strana, ma apre un mondo nuovo sulla comprensione dell'universo!

Mi vorrei soffermare ora su un'altra parte interessante del libro che è quella in cui Rovelli racconta come la concezione del tempo sia cambiata attraverso i secoli. Dai tempi di Aristotele, passando per Newton, fino ad arrivare ad Einstein, ogni scienziato ha avuto idee diverse su cosa sia realmente il tempo. Analizziamole: Aristotele, uno dei filosofi più influenti dell'antichità, vedeva il tempo come qualcosa legato al movimento e al cambiamento nel mondo naturale. Per lui, il tempo non esisteva indipendentemente dagli eventi; era una misura del cambiamento. Questo significa che senza cambiamento, non ci sarebbe tempo. Passando avanti di molti secoli, arriviamo a Isaac Newton, il famoso scienziato che ha rivoluzionato molti concetti nella fisica. Newton introduce un'idea di tempo assoluto. Per lui, il tempo scorre uniformemente e indipendentemente da tutto ciò che accade nell'universo. Newton immaginava il tempo come una sorta di fiume che fluisce sempre alla stessa velocità, non importa cosa succeda intorno. Le idee di Newton sul tempo dominarono fino all'arrivo di Albert Einstein all'inizio del XX secolo. Con la sua teoria della relatività, Einstein ha completamente trasformato il modo di pensare il tempo. Secondo Einstein, il tempo non è una costante universale che scorre in modo uniforme; invece, è relativo e può variare a seconda della velocità e della gravità. Questo concetto si vede chiaramente nell'esperimento mentale di immaginare di essere in montagna o in pianura, come citato precedentemente, dove il tempo scorre a velocità leggermente diverse.




Nel terzo punto di discussione tratto dal libro "L'ordine del tempo" l'autore affronta concetti complessi come l’entropia e la memoria, spiegando come questi elementi interagiscono per formare la nostra percezione del tempo. In parole semplici l'entropia, è una misura del disordine o della casualità in un sistema. Secondo la legge della termodinamica, l'entropia di un sistema isolato tende a aumentare nel tempo. Questo significa che l'universo, considerato come un sistema isolato, evolve verso uno stato di maggiore disordine, da un basso a un alto stato di entropia. In termini pratici, questo significa che l'energia si disperde e si distribuisce in modo sempre più uniforme, e i sistemi diventano meno ordinati e più casuali. La memoria umana gioca un ruolo cruciale nel modo in cui percepiamo il tempo. Rovelli spiega che la memoria non è semplicemente una registrazione di eventi passati, ma un processo attivo che ordina queste informazioni in base alla loro entropia. La memoria, quindi, può essere vista come un sistema che seleziona e conserva informazioni in base al loro significato e al loro impatto sull'aumento dell'entropia. Quando memorizziamo un evento, tendiamo a conservare tracce di aumenti di entropia. Ad esempio, ricordiamo meglio gli eventi che hanno portato a grandi cambiamenti o che hanno segnato una transizione da uno stato di ordine a uno di disordine (come un incidente o una festa a sorpresa). Questi eventi lasciano una traccia più forte nella nostra memoria perché sono associati a un significativo aumento dell'entropia. Più semplicemente, il nostro cervello organizza i ricordi in una sequenza che riflette l'aumento dell'entropia, aiutandoci a costruire una narrativa temporale dei nostri vissuti.




Nel libro inoltre, si discute il ruolo del Sole come sorgente di entropia a basso livello per la Terra, un concetto che è fondamentale per comprendere come il nostro pianeta riceva energia mantenendo un equilibrio termico stabile. Questo fenomeno è illustrato attraverso la trasformazione dei fotoni solari in energia con entropia maggiore una volta che raggiungono la Terra. Quando i fotoni del Sole raggiungono la Terra, portano con sé energia a basso livello di entropia e sono quindi altamente ordinati. Una volta che questi fotoni solari arrivano sulla Terra, vengono assorbiti dalla superficie terrestre, dalle piante e dagli oceani, dove la loro energia viene convertita in vari modi (ad esempio, attraverso la fotosintesi nelle piante o il riscaldamento dell'atmosfera). Durante questi processi di conversione, l'energia originale dei fotoni solari si trasforma e si distribuisce in forme che hanno un'entropia maggiore. L'aumento di entropia si verifica perché l'energia inizialmente concentrata in pochi fotoni solari ad alta energia viene dispersa in molti più fotoni con minore energia. Il punto cruciale è che questo processo permette alla Terra di disperdere calore nello spazio senza un aumento significativo della temperatura globale. Se la Terra semplicemente accumulasse l'energia solare senza trasformarla e irradiarla nello spazio, il pianeta si surriscalderebbe. Ciò è proprio quello che sta succedendo con il riscaldamento globale, infatti, l'equilibrio naturale di assorbimento e irradianza della Terra viene alterato dall'accumulo di gas serra, più calore viene trattenuto nell'atmosfera, portando a un incremento delle temperature.



Nelle riflessioni finali, Rovelli tocca concetti filosofici, più astratti e complessi, come il tempo visto come una rete di relazioni tra eventi piuttosto che come una sequenza di momenti che si susseguono. Questa visione del tempo sfida ulteriormente l'idea di un tempo lineare e universale, proponendo invece che il tempo emerga dalle nostre interazioni e dalle relazioni tra gli eventi. Rovelli, rende questi concetti complessi comprensibili e affascinanti. E’ inoltre, un invito a guardare il tempo, e la nostra esistenza, da una prospettiva completamente nuova. “L’ordine del tempo” mi ha fatto riflettere su quanto sia strano e meraviglioso l'universo in cui viviamo. Spero che anche voi possiate trovare interessante questa esplorazione del tempo, tanto quanto l'ho trovata io!

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