Un'avventura a Verteglia. Il Mio racconto

di Sara Ciotta, classe ID



Finalmente erano arrivati. Una bella giornata di primavera era perfetta
per un campeggio a Verteglia. Mattia e Stella, si incamminarono verso il
loro accampamento. Era circondato da alberi alti come palazzi.
Montarono la tenda. Mattia era gasato di stare qualche giorno in
montagna, scoprire la natura e ammirare la bellezza di ogni paesaggio.
Stella, invece, era terrorizzata all’idea dormire in mezzo alla
foresta, con animali grandi e grossi che potevano attaccarli. I due avevano
soltanto 16 e 17 anni.
La sera, Mattia si allontanò un po' dall’accampamento. Stella
preoccupata, lo cercò. Iniziò ad urlare a squarciagola. Dopo un po' lo vide,
seduto su una roccia. Stella incuriosita si avvicinò a lui. Mattia era a bocca
aperta ed era meravigliato su quello che stava vedendo:
Un fiume cristallino che brillava con la luce lunare, alberi di un verde
smeraldo, le stelle in cielo brillanti e molti tipi di uccelli che volavano, 
come se facessero piroette e danzassero. – “Beh” - iniziò a parlare Stella
- “Sembra di essere in una favola no?” -. Mattia la guardò - “Si, è
bellissim…” - - “Che succede?” - disse Stella incuriosita. - “Ho sentito un
rumore… viene da quella parte…” - disse Mattia spaventato. Stella si alzò
e andò a vedere - “Guarda che il rumore l’ho sentito da destra!” - disse
Mattia arrabbiato. - “Fallo tu, scusa! Dato che sei così coraggioso!” -
Rispose Stella. - “No grazie, preferisco stare qui piuttosto. Invece di
perdere tempo con me, perché non ti concentri?” - Disse Mattia con un
tono spavaldo. Stella sbruffò e lo lasciò perdere. Si avvicinò piano piano a
una catena di alberi - “Cosa?! Delle frecce? Dovremmo seguirle? Che
facciamo?” - Disse Stella preoccupata.
- “Dobbiamo seguirle! Immagina se ci fosse un premio? Se ci fossero dei
soldi? Saremo ricchi! E poi vivremo un’avventura! “- Rispose Mattia con
tanta voglia di esplorare il posto. - “A questo passo” - rispose Stella. I due
litigarono e litigarono… finché Mattia convinse Stella.
Stella prese un kit medico, torce e due coltelli, in caso di pericolo.
 I due partirono. Mattia era sicuro di sé, tranquillo, mentre Stella
non voleva seguire quelle frecce conficcate negli alberi. Aveva tantissima
paura. Voleva solo tornare indietro - “Sei ancora spaventata? Ma dai Non
ci succederà nulla!” - Disse Mattia. - “Per te è tutto così facile! Ringrazia
che sto venendo!” -Rispose Stella arrabbiata. 
I due camminarono per molto tempo. Ad un certo punto, videro un fiume
 che bloccava il percorso.
Stella contenta disse - “Allora la strada che stiamo seguendo è finita!
Forza andiamo all’accampamento…” - - “Aspetta! Guarda! Un barcaiolo!
Lui ci aiuterà ad attraversare questo torrente” - Rispose Mattia.
Aveva il volto oscurato da un cappuccio e
una veste grigio opaco che gli arrivava fino ai piedi. 
Chiamarono quell'uomo misterioso  si avvicino ed egli si avvicinò a loro.
- “Salve!” - Gridò Mattia - “Ci potrebbe aiutare ad attraversare il fiume?” -
- “Certo” - Rispose il barcaiolo
- “Quanto le dobbiamo?” - Chiese Mattia
- “E' gratis” - Ribatté il barcaiolo sorridendo. - “Bene! Allora andiamo!” -
Salirono sulla barca. Il barcaiolo li portò a riva e i due scesero. Il barcaiolo
era immobile non disse una parola. - “Sta bene?” - Disse Stella. Il
barcaiolo non rispose. - “E' tutto ok? “- chiese Mattia. Il barcaiolo rimase inerme. - “Io lo sapevo! Non dovevamo fidarci!” - disse Stella infuriata - “Stai calma, lasciamolo perdere e andiamo avanti” -. I due si
incamminarono, lasciando perdere quel barcaiolo. Dopo un po' decisero
di fare una pausa. Si sedettero su una roccia. A Stella facevano male le
gambe, mentre Mattia voleva continuare ad
esplorare e seguire le frecce. - “Cosa c’è li giù?” - Disse Mattia incuriosito
- “Sembra una persona. Non si vede bene chi sia, è lontana” - Rispose Stella
preoccupata - “Prendi una torcia, forse la riesci a vedere” - Disse Mattia.
Stella accese la torcia: Era il traghettatore!
- “Ma?! Come è possibile?!” - Esclamò Mattia.
- “Dobbiamo scappare!” - rispose Stella. I
due si misero a correre come se non ci fosse un domani. Stella, anche se le gambe le facevano malissimo,
continuava a correre e a correre. - “Oddio, che facciamo?! Ci sta
raggiungendo!” - Mentre Stella urlava e urlava, Mattia si fermò a pensare un attimo.
Fu distratto dalle urla di Stella - “Ehi! Ti svegli! Ascoltami! Ha una pistola
in mano! Ci ucciderà!” - Mattia era confuso. - “Dividiamoci!” - Urlò Mattia
- “Ti chiamerò con il telefono” - continuò a parlare Mattia.
Mattia andò a destra. Stella a sinistra. Il barcaiolo seguì la ragazza. Con un po' di furbizia, decise di correre a zig zag e poi nascondersi.
Si nascose dentro un cespuglio. Intanto, Mattia, stava ancora correndo. Si
mise dietro un tronco caduto. Prese il telefono e inviò dei messaggi a
Stella.
- “Dove sei? Il barcaiolo è da te? Io non l’ho ancora visto” -
Stella aveva la suoneria alta.
- “Si è da me! E avevo la suoneria alta! Speriamo che non mi abbia
sentita” -.
Mattia era molto preoccupato. Prese i due coltelli, e andò a cercare Stella. Mentre camminava, si
messaggiavano.
-” Sto venendo. Dove ti trovi di preciso?” -
-” Ci sono due alberi caduti, tre cespugli, in quello di destra ci sono io” -
Rispose Stella.
Mattia trovò il posto descritto da Stella. Non molto lontano c’era il
barcaiolo, che la stava cercando. Mattia entrò nel cespuglio. Cercarono di
non fare rumore.
- “Ho i due coltelli. Attacchiamo alle spalle quel barcaiolo. Lo buttiamo a
terra e… ZAC! Gli diamo una coltellata.” - Disse Mattia
Stella lo guardò spaventata - “ehm… ok…” -
I due uscirono dal cespuglio. Cercarono di non fare rumore. Si
avvicinavano sempre di più a quel barcaiolo. Contemporaneamente, lo
spinsero a terra. Mattia gli prese la pistola. Stella lo bloccò. E mentre
Mattia era pronto per dargli una coltellata, Stella lo interruppe
- “Aspetta! Così sembriamo degli assassini!” - - “E lui cos’è? Ti rendi conto
di quello che ci ha fatto?” - rispose Mattia. - “Basta! Lo consegneremo alla
polizia” - Disse Stella convinta.
I due ritornarono all’accampamento. Camminavano lenti. Schiena dritta.
Alla loro destra c’erano distese di abeti e pinete, che coprivano tutta la
zona. Il barcaiolo, invece, aveva la schiena arrotondata. Le sue mani erano
legate da una corda che gli bloccava la circolazione del sangue. Dietro il
suo collo c’era un coltello che teneva in mano Mattia. - “Sei sicura che
non scapperà. Che non ci farà del male? Non è rischioso? “- Disse Mattia
preoccupato. - “Ora torniamo all’accampamento. Poi chiameremo la polizia. Lo
verranno a prendere e ce ne andremo.” - Mattia annuì. I due arrivarono. Mattia lo teneva stretto. Stella prese il telefono.
Avvisò le forze dell'ordine spiegando il tutto. Il barcaiolo, intanto, guardava Mattia,
con lo sguardo infuriato, era come se lo minacciasse. Mattia fece
una faccia schifata e lo ignorò. - “La polizia sta arrivando” - Disse Stella.
- “Ok, bene. Prepariamoci. Prendiamo tutta la nostra roba e andiamocene
al più presto!” - Passò molto tempo all’arrivo della polizia. Ma
poi…arrivò. Stella sfinita. Mattia esausto. Zaini in spalla. Le scarpe erano
rotte, sporche, bagnate. Davanti a loro c’era il barcaiolo. E mentre si
avvicinavano alla macchina della polizia che si trovava in un parcheggio
non molto lontano, si girarono, e sentirono un cinguettio. Forse l’ultimo
che avrebbero sentito di quel bosco.

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