di Gian Maria De Stefano, classe ID
Il mondo non si ingrandisce ma la sua popolazione sì e nelle città con la più alta densità di popolazione la gente combatte per vivere e per avere spazio. A Hong Kong la gente vive in spazi minuscoli e paga prezzi sproporzionati per viverci. Solo la casa bara in se costa 600 euro, invece l’affitto mensile è di circa 530 euro. Le chiamano “case bara” per la loro scomodità e la loro piccolezza. Non vengono create dal nulla: vengono presi normali appartamenti e tagliati in spicchi più piccoli per far vivere la gente che viene. La loro grandezza varia tra i 1,5 metri e i 12 metri quadrati.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato le case bara un insulto alla dignità di quella povera gente. Sempre a Hong Kong 200.000 persone su 7 milioni vivono in queste condizioni. Queste case hanno un letto, un fornello, un gabinetto con un secchio per sciacquarsi e scaffali. Ma sfortunatamente moltissime case non hanno nemmeno queste cose. In alcune non ci si può neanche stendere completamente, non ci sono finestre e quindi manca l’aria, manca l’igiene e la privacy.
Per far sapere della vita scomoda di queste persone c’è stato un fotografo che ha realizzato e poi pubblicato un servizio. Si tratta di Benny Lam. Hanno raccontato che Benny Lam, quando ha realizzato gli scatti, sia tornato a casa piangendo e dicendo che le persone che vivono nelle case bara sono quelle che incontriamo ogni giorno: i camerieri, le guardie, i netturbini… E da lì ha iniziato a documentare queste povere persone affinché chi guarda queste immagini si possa rendere conto che può aiutare invece che far finta di nulla.
La costruzione delle case bara è iniziata nel 2016 quando, sempre a Hong Kong, la popolazione è arrivata alle stelle, fino a tanto da non avere più spazio per mettere le persone.
Quando io torno a casa non vorrei più andarmene: sono felice di stare tra le mie cose perché ho i miei spazi e i miei giochi. Ora mi immagino la gente che vive in queste strutture e deve tornarci. Credo che farebbe di tutto per non tornare in quella “bara”. La prima volta che ho sentito parlare di questo argomento ero a tavola per cenare. Papà ci ha fatto vedere delle immagini e pensavo fosse uno scherzo. Poi ho immaginato di essere a tavola in una di queste case e non so come mi è passata la fame. Questa faccenda delle case bara mi fa riflettere sul nostro brutto carattere. In particolare, sul fatto di non essere mai contenti di ciò che abbiamo. E in questo ragionamento rientro anch'io visto che voglio sempre l’ultimo modello che esce, oppure una casa sempre più grande. Questo è un fatto che non riusciremo mai a risolvere, ma le persone che vivono in simili condizioni, sono loro che dovrebbero avere di più.
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