Cosa sta succedendo tra Palestina e Israele (spiegato bene)

di Domenico Mazzei, classe IIID





L’Origine del Conflitto
Il conflitto israelo-palestinese ha origini molto lontane, tuttavia è possibile individuare una data precisa da cui parte l’ostilità che oggi vive la sua fase più recente. Tutto inizia con la risoluzione ONU 181 del 14 maggio 1948, che proclamò la nascita dello Stato indipendente di Israele. Questo stato venne creato ritagliando parti di territorio comprese nella regione della Palestina, allora area condivisa tra Giordania, Egitto, Libano. Gli stati arabi rifiutarono tale risoluzione e le tensioni cominciarono in quel momento. Il nuovo stato fu subito riconosciuto da USA e Russia. Scoppiarono nell’immediato gravi tumulti, come reazione degli arabi di Palestina. Egitto, Siria, Transgiordania, Iraq e Libano, riuniti nella Lega Araba, invasero il territorio del nuovo Stato dando vita alla prima delle guerre arabo-israeliane.

L'evoluzione della crisi
La seconda crisi si ebbe nel 1956 a causa dell’occupazione militare del canale di Suez da parte di Francia, Regno Unito e Israele, a cui si oppose l’Egitto. Negli anni a seguire il conflitto proseguirà tra alti e bassi, alternando tensioni a momenti di distensione. Alla conclusione della crisi di Suez seguì una fase di stallo che si interruppe nel 1967, quando la tensione fu di nuovo alta per lo scoppio della guerra dei 6 Giorni. Era il periodo della Guerra Fredda. L’Egitto minacciò apertamente la distruzione di Israele, ammassando truppe al confine con il Sinai. Israele rispose con un attacco massiccio, in sei giorni conquistò interamente il Sinai, la Cisgiordania e le alture del Golan, quadruplicando di fatto il suo territorio. Seguì una nuova fase di tregua. La quarta crisi si ebbe nel 1973, quando Egitto e Siria attaccarono Israele che perse il controllo del canale di Suez. Questa fase si chiuse con un accordo tra Egitto e Israele e se ne aprì una meno incline al conflitto armato, ma segnata da tentativi di accordi diplomatici. Tuttavia le tensione tra arabi ed ebrei sono rimaste alte per tutti i decenni a seguire. Nel 1988 si raggiunge un accordo che portò alla dichiarazione d'indipendenza dello Stato di Palestina dalla Giordania. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite prese atto di tale dichiarazione nel 1989 e 90 nazione riconobbero la Palestina come Stato. Gli anni ‘90 furono segnati da tentativi di raggiungere la pace. Il momento più vicino alla fine del conflitto è stato l’accordo di Oslo tra Israele e Palestina rappresentati rispettivamente da Yitzhak Rabin e Yasser Arafat con Bill Clinton come garante della pace. All’interno di questo meccanismo di continua tensione si sono inserite le azioni di organizzazioni terroristiche e paramilitari tra cui Hamas ed Hezbollah, accusati di fomentare sentimenti anti-sionisti, cioè contrari all’esistenza dello Stato di Israele.


Il conflitto ai giorni nostri
In seguito all’attacco avvenuto ad aprile 2023, compiuto da Israele alla Moschea al-Aqsa a Gerusalemme, lo scorso 7 Ottobre Hamas lancia circa 5000 missili verso Tel-Aviv dando il via al conflitto nella striscia di Gaza attualmente in corso. In risposta all’attacco missilistico Israele ha dichiarato lo stato di guerra e ha mobilitato l’esercito. Da quel giorno sono iniziati massicci bombardamenti della striscia di Gaza che hanno colpito obbiettivi militari di Hamas, senza purtroppo escludere i civili. L’assedio della striscia di Gaza è tuttora in atto, non si ha una stima precisa delle vittime.

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