Lo stato si trova tra Cina ed India ed è precedentemente appartenuto al Raj Britannico, cioè i territori di dominio britannico nella penisola indiana. Il Nepal ha una conformazione territoriale particolare che si compone di una fascia pianeggiante a circa 100 m, una collinare che va dai 1000 m ai 2000 m e l’ultima fascia che va dai 4000 m in su, che comprende le vette maggiori del Paese e del mondo. È una repubblica democratica federale.
L’Everest, la giungla, le città
Il territorio nepalese è famoso per le sue altissime montagne, l'Everest su tutte con i suoi 8849 metri. Il monte appartiene alla catena dell'Himalaya, al confine tra Nepal e Cina. Una particolarità riguarda l'accesso alla vetta, considerato "facile" per il percorso: scalarlo però costa circa 30.000 dollari e sono necessarie circa dieci settimane, contando anche il tempo necessario per raggiungere il campo base e il periodo di acclimatamento, cioè l'insieme delle fasi che abituano l'organismo alle condizioni estreme. Insomma, facile sì, ma solo per chi ha tempo e denaro da investire in una simile impresa. Da quando sono iniziate le spedizioni commerciali sul monte Everest negli anni '90, il turismo alpinistico è aumentato vertiginosamente, creando una vivace città a 5.330 metri ai piedi del ghiacciaio Khumbu. Per arrivare sulla cima dell’Everest ci sono due percorsi principali. Il North Ridge, sul lato tibetano, è il più accessibile e raggiungibile con autoveicoli. I due campi base si trovano a oltre 5.000 metri d’altezza per un buon motivo: in un momento indefinito tra i 5.500 e i 5.800 metri il corpo umano entra in una condizione di decomposizione e oltre questo limite la vita non è sostenibile a lungo. Un campo base ben allestito offre agli escursionisti un punto di partenza, ma solo per arrivare fin lì occorre una settimana di escursione.
Il Parco Nazionale di Chitwan nel cuore delle pianure del Terai è un simbolo del Nepal, un’immensa foresta di erba e imponenti alberi dove si possono incontrare, tra le tante specie, rinoceronti indiani, tigri del Bengala, coccodrilli, scimmie, cervi, garzette, gatti selvatici, martin pescatori. Chitwan ha diversi significati, ma la traduzione più letterale delle due parole nepalesi che lo compongono chit o chita (cuore) e wan o ban (giungla), per cui il Parco Nazionale di Chitwan nella lingua locale significa “cuore della giungla”. Si tratta dell’area protetta meglio conservata dell’Asia, che ne fa di uno dei migliori parchi al mondo per l’osservazione della fauna selvatica. Il Chitwan è stato dichiarato area protetta nel 1973 e patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1984.
Il parco è famoso per il suo successo nella conservazione del raro e in via di estinzione rinoceronte indiano che ha un unico corno presente sia nei maschi che nelle femmine. Si entra nel parco solo con guida autorizzata, mai da soli o con i propri mezzi e si possono effettuare jeep safari, walking safari, night safari, birdwatching e soprattutto safari a dorso di elefanti, una delle attività più gradite dai numerosi visitatori.
La meravigliosa valle di Kathmandu si trova ai piedi dell’Himalaya e qui le tre incantevoli città di Kathmandu, Patan e Bhaktapur, fondate, tra il XII e il XVIII secolo, dall’antica popolazione dei Newa, sfoggiano templi, palazzi e siti sacri hindu e buddhisti, che catturano per il loro fascino e maestosità. Riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1979, la valle di Kathmandu è una vera perla, una delle attrazioni maggiormente visitate dai turistiche desiderano conoscere il Nepal, i suoi volti, le sue culture e i suoi abitanti. Kathmandu è la capitale del Nepal. Tra le sue attrazioni maggiormente visitate ci sono senza dubbio Durbar Square e l’Hanuman Dhoka (il Palazzo Reale), oltre ai magnifici cortili e templi. Da menzionare, lo stupa di Boudhanath, considerato una dei più grandi al mondo soprattutto per la sua altezza di 36 metri e che domina l’intera città.
Popolazione e cultura
Sotto molti aspetti storici, culturali e linguistici, il Nepal è stato un crocevia di scambi commerciali e culturali ed un punto di incontro tra le popolazioni mongole dell’Asia, di lingua tibetano-birmana, e le popolazioni caucausiche delle pianure indiane, di lingua indoeuropea. Anche oggi il Nepal è caratterizzato da una considerevole varietà di culture: quasi tre quarti della popolazione appartengono ai gruppi etnici indo-nepalese, circa un quarto ai gruppi nepalesi originari. Alle quote più elevate vivono gruppi di tibetani, tra cui gli sherpa. I gruppi etnici come i Newar, i Tamang, i Tibetani e gli Sherpas differiscono considerevolmente per lo stile di vita, l’abbigliamento ed i riti religiosi. La maggior parte delle persone vive in povertà e la mortalità giovanile è molto alta. La mescolanza di popolazioni indoeuropee e mongole ha creato nel paese due distinte aree culturali: buddhista a nord e induista a sud. La speranza di vita è di 56 anni. Il tasso di alfabetizzazione è basso e solo una donna nepalese su dieci è capace di leggere e di scrivere. Dal 2006 il Nepal è uno stato laico. L’induismo, la religione più diffusa in Nepal, sta crescendo, toccando quasi il 90% della popolazione. Anche i credi di fede cristiana stanno ampliando la loro portata. Al contrario le fedi islamica, buddhista e animista stanno diminuendo la percentuale di seguaci.
La lingua ufficiale del Paese è il nepalese (nepali), una lingua indo-ariana, parlata e compresa dalla maggioranza della popolazione. Dal momento che nel paese esistono altre 93 lingue e vari dialetti parlati dai numerosi gruppi etnici presenti in Nepal, il nepali è la lingua che consente loro di poter comunicare. Il nepalese è parlato in Nepal ma anche in Butan, Brunei, India. Il tibetano è la seconda lingua più parlata.
Per quanto le tradizioni, va menzionato il Dashain o Bijayā Daśamī, il festival più importante del Nepal. Dura 15 giorni e si celebra ad ottobre. Il Dashain simboleggia la vittoria della invincibile dea-madre Durga dalle molte braccia sul demone-bufalo Mahishasura: è la vittoria del bene sul male. Si tratta di una festa sentitissima, piena di colori e di rituali, che spinge moltitudini di nepalesi e indiani a ritornare a casa per celebrare, tramite giganteschi pandal (strutture temporanee), la Dea Durga.
Dieci curiosità in pillole
Si mangia con le mani.
Si danno i soldi con la mano destra.
In Nepal è il 2078.
In inverno servono acqua calda ai ristoranti.
I Newari, a 77 anni, 7 mesi, 7 giorni e 7 ore, diventano divinità anziane.
Soffiarsi il naso è maleducazione.
Se investi una mucca, 20 anni di prigione.
Swayambhunath è il tempio delle scimmie.
È l’unico stato al mondo con una bandiera di foggia non quadrangolare
I Nepalesi incontrandosi si sorridono a vicenda e si rivolgono reciprocamente il “Saluto il divino che c’è in te”: namasté!
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