di Emma Soriano, classe IID
Un po’ di tempo fa, in un’isola molto piccola, vivevano due ragazze. Chloe, una giovane donna dal viso angelico e la pelle pallida che in qualche modo, con il suo sorriso, riusciva a migliorare la giornata di chiunque la incontrasse. Poi c’era Elizabeth, che al contrario della sua amica era abbastanza cupa. Entrambe amavano la lettura, passavano ore e ore a leggere qualunque libro si trovassero davanti. In particolare, a Chloe piacevano le fiabe, soprattutto quelle classiche. Adorava i vestiti che venivano indossati nelle epoche ormai passate e la regalità degli edifici. Aveva la speranza che prima o poi una delle sue amate fiabe si potesse avverare. Al contrario, Elizabeth preferiva leggere racconti gialli ed era dell’idea che le fiabe fossero un genere per bambini.
Le due avevano un legame speciale nato sin dalla tenera età. Fu poi la morte della madre di Chloe, la persona che più l’amava, a portarle un’amica che potesse capirla ancora di più. Dopo il decesso della madre, suo padre si risposò con una donna trasandata che non faceva altro che dare ordini. A casa della ragazza le cose non andavano molto bene e ciò la portò sempre di più a credere nelle fiabe.
Elizabeth e
Chloe non erano ben viste dalle persone dell’isola in cui abitavano, infatti
venivano spesso derise. Ma per loro l’importante era restare sempre insieme. In
un giorno come gli altri andarono alla minuscola e antica biblioteca
dell’isola. Una volta lì, Elizabeth si mise a cercare qualche libro che le
potesse interessare, mentre Chloe frugava tra gli scaffali altre fiabe da
leggere. Chiese aiuto alla bibliotecaria, una donna abbastanza simpatica che
però non riuscì a consigliarle alcun libro che non avesse già letto. Mentre
stavano andando via, videro un libro antichissimo e pieno di polvere con sopra
il ritratto di una donna dalla bellezza indescrivibile. Incuriosite, decisero
di prenderlo in prestito. Dopo la scuola andarono a casa di Elizabeth. Il tempo
passò velocemente e in un attimo diventò sera. Chloe presa dalla noia e dalla
curiosità, dopo aver capito che l’antico libro conteneva un insieme di fiabe
del passato, incominciò a leggere.
Dopo le prime righe, il cielo diventò rosso sangue, le due ragazze erano terrorizzate e non sapevano cosa fare. Davanti a loro si aprì un portale dello stesso colore del cielo, che le trascinò via. Si risvegliarono su un letto in una stanza a loro sconosciuta e subito notarono i dettagli delle pareti e tutti gli ornamenti presenti che riportavano ad una casa nobile dell’ottocento. Spaventate, sobbalzarono in aria e voltandosi videro cinque ragazze che indossano abiti molto vistosi, tipici della stessa epoca della camera. Le ragazze si dimostrarono fin da subito molto cordiali e comprensive. Spiegarono alle due amiche dove si trovavano: si trattava di un’accademia, a quanto pare di un’altra dimensione.
Chloe era entusiasta di trovarsi lì. Finalmente era lontana dal trambusto di casa e soprattutto sembrava che una delle sue fiabe preferite si stesse avverando. D’altro canto, Elizabeth non era altrettanto contenta, essendo lontana dalla sua famiglia e in un luogo fin troppo colorato per i suoi gusti. Le ragazze che avevano appena conosciuto le fecero fare un giro per la scuola prima di portarle dalla preside, che avrebbe dato loro una sistemazione. La scuola era a dir poco fantastica, sembrava di trovarsi in un castello molto antico: c’erano aule dedicate a materie abbastanza strane. Per esempio si insegnava a mantenere una postura corretta, a stare in equilibrio, a curare piante e animali e molto altro. Arrivate dalla preside gli fu assegnata la stessa stanza dove si erano risvegliate e furono condotte nell’aula dove ci sarebbe stata la lezione di belle arti. Da lì iniziò la loro nuova avventura, anche se quest’ultima non era tanto desiderata da Elizabeth, che voleva trovare il metodo per tornare nella sua realtà. Le due amiche non sapevano che cosa sarebbe successo se avessero infranto tre volte le regole dell’Accademia, ma l’avrebbero scoperto molto presto.
Chloe iniziò a passare più tempo con le
ragazze conosciute a scuola piuttosto che con la sua amica Elizabeth,
lasciandola sola. Dato che Chloe non la calcolava, anche lei si fece un nuovo
amico, Marcus, un ragazzo abbastanza strano, che si trovava lì solo per volere
dei suoi genitori.
Erano ormai trascorsi tre mesi e le ragazze si erano abituate a vivere in quella dimensione, anche se non sapevano cosa sarebbe successo da lì a breve. Intanto, Marcus aveva già commesso due infrazioni: era entrato nel giardino proibito e aveva accidentalmente rotto un vaso dal valore inestimabile. Poi, durante la lezione di chimica, ne commesse un’altra; a quel punto sulla sua testa comparve una nuvola grigia con sopra il numero tre, che scagliò un fulmine su di lui e lo polverizzò. Le due amiche restarono sconvolte dall’accaduto e decisero a tutti i costi di trovare un modo per tornare a casa. Allora le due si misero a cercare qualunque via d’uscita, ma senza successo.
Dopo un po' di tempo, l’accademia organizzò una festa per fine anno: era la loro occasione di fuggire e tornare alla realtà. I preparativi iniziarono molto presto e il pomeriggio stesso le ragazze si prepararono. Tutte indossarono gli abiti più belli, più luccicanti e costosi in loro possesso, arricchiti da gioielli ancor più preziosi. I festeggiamenti ebbero inizio e le due amiche approfittarono della distrazione della preside per impossessarsi delle chiavi del suo ufficio. Riuscirono così ad entrarci anche se terrorizzate dall’idea di essere scoperte. Però una volta entrate, notarono da subito che c’era qualcosa di stano: la libreria affianco alla scrivania della preside era spostata in avanti. Chloe, mentre Elizabeth cercava un libro che potesse rivelargli il metodo per tornare a casa, controllò il retro della libreria avendo notato che da lì proveniva uno spiraglio di luce. Infatti la libreria nascondeva un corridoio che sembrava immenso. Le due amiche, disperate, vi si incamminarono. Camminando notarono diverse opere d’arte che affascinavano solo Chloe, mentre Elizabeth non gli dava importanza visto che voleva solo andarsene al più presto da lì.
Ad un certo punto, videro un dipinto raffigurante l’accademia: aveva una cornice d’oro massiccio, che riportava in basso a sinistra la seguente incisione: “Guardate il retro del quadro”. Così, seguirono le istruzioni e trovarono un foglio, si trattava proprio della mappa del corridoio in cui erano finite. Guardando meglio la mappa videro segnalato un punto e decisero di raggiungerlo. Prima di riuscirci passò un po’ di tempo; una volta arrivate si ritrovarono davanti ad una specie di cassaforte che si apriva digitando un codice. Non avendo quest’ultimo tornarono indietro, ma ormai la preside era tornata: stava parlando con la sua assistente dell’esistenza di un libro sacro contenente incantesimi a cui nessuno studente avrebbe mai dovuto avvicinarsi essendo molto pericoloso.
Le ragazze restarono nascoste dietro la libreria ad origliare fin quando la preside non uscì di nuovo. A quel punto si misero alla ricerca del codice all’interno dell’ufficio. Cercarono dappertutto e solo dopo molto tempo riuscirono a trovarlo dietro un vecchio trofeo. tornarono in quello strano corridoio e digitarono il codice: la cassaforte si aprì. A quanto pare lì dentro era custodito il libro di cui la preside parlava. Le due amiche non dando retta alla discussione che avevano ascoltato poco prima si misero a cercare al suo interno un incantesimo che le avrebbe aiutate a tornare a casa. Siccome la preside stava per tornare decisero di prendere il libro. Riuscirono a uscire senza farsi scoprire, ma accidentalmente, per la fretta di andarsene, Chloe lasciò lì il suo elastico. Quando la preside tornò lo notò subito e impaurita andò a controllare che tutto fosse al proprio posto, ma il libro era scomparso. Le ragazze, approfittando della fine della festa, andarono nella loro camera per nasconderlo e raggiunsero le altre ragazze, che avevano notato la loro assenza, ma si comportarono come se niente fosse successo.
La preside decise così di fare un’ispezione delle camere per trovare il ladro del libro: le ragazze si allarmarono. Arrivato il turno della loro stanza nascosero il libro sul davanzale e così non furono scoperte. Le due il giorno seguente trovarono l’incantesimo, ma prima di farlo chiusero a chiave la porta per non essere disturbate. Quando iniziarono, dopo circa tre minuti bussarono alla porta la preside a la sua assistente, che avevano capito di chi fosse l’elastico. Ma le ragazze non si lasciarono distrarre e continuarono.
Alla fine dell’incantesimo apparve davanti a loro un portale,
stavolta di colore bianco, che le trascinò via. Chloe si risvegliò nella sua
stanza con affianco suo padre, la sua matrigna e un dottore. Subito chiese dove
fosse Elizabeth e tutti straniti le spiegarono che lì non c’era alcuna ragazza
con quel nome. Le dissero che mentre stava in biblioteca alla ricerca di una
nuova fiaba da leggere era caduta dalla scala su cui era salita per prendere un
libro che aveva notato ed aveva perso conoscenza cadendo. Chloe si rese così
conto del fatto che Elizabeth era solo frutto della sua immaginazione come
tutta la sua avventura. Ma almeno suo padre e la sua matrigna da quel giorno
diventarono più buoni con lei.
Ad oggi
Chloe è finalmente riuscita a realizzare il suo sogno di vivere in una casa che
somigliasse a quella dì un’antica fiaba e vive la vita che ha sempre
desiderato.

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