Sulla vincente nave trionfa il vero amore!

di Angelo Pizza, classe ID




Lunedì scorso è terminato il programma di epica e, ieri, il Professore Moscariello ha assegnato di scrivere una relazione su tutto il nostro percorso, potendo scegliere tra quattro temi: quelli del viaggio, del coraggio, della pietà/pietas e dell'amore,  mettendo a confronto le caratteristiche dei diversi eroi e dei diversi poemi. Per fare ciò ho deciso di scrivere un testo, contaminando l'epica classica con quella medievale.
 
Su per la vincente nave, sotto il suo fiero sguardo e le tortuose onde, Ulisse aguzza lo sguardo, come increspasse il mar.
Trema questo allo scintillar di Achille, la sua incandescente spada infonde nelle anime potenza e timore.
Dall'alto palo Enea suona il corno, l'eco a rimbombar.
I tre Eroi, dalle dorate borchie e dalle irte lance, son tutti riuniti, perfino Zeus, impietrito, li guarda.
Come slanciati pioppi e bianchi gigli il loro corpo infiamma e cosparge la Terra di un certo ardore, l'ardor della passione.
Ma giù nella stiva, più bella di una equestre statua e di un marmoreo bassorilievo, la disgraziata Ginevra si acciglia nella sua scomoda nicchia, sgorga in lei un disperato pianto, sarà forse Artù il suo triste ricordo?
Dentro al suo cuor, come gelido vento, l'amor s'allontana, starà forse cercando riposo?
Enea, Achille ed Ulisse, su variopinti seggi, si dispongono attorno al falò, discutendo con tutta la loro ira, e alla fine lo spirto guerriero invade il loro pensiero e lo indirizza verso l'amore.
Tutto è deciso, quando il sole brucierà nel punto più alto, le spade schioccheranno, gli scudi strilleranno e le lance suoneranno all'orecchio, solo uno troverà le braccia di Ginevra.
Alla fin dell'ultimo pacifico sguardo, s'accende la nave di onore e gloria: Achille sfoggia il suo lussureggiante elmo e grida a squarciagola: ”Fatevi sotto se avete coraggio!”
Ulisse, con la sua sfavillante intelligenza e con la sua acuta astuzia, prepara una trappola, mentre Enea, titubante, pensa, una certa preoccupazione gli occupa le membra: sarà forse la PIETAS? Pensan pensando, decide di non lottare. "Gli dei han detto di no, Ginevra non è la mia donna", sussurra tra sé e sé .
Intanto, con gli occhi infuocati e con i denti spumanti dalla rabbia, i due si affrontano senza alcuna lealtà. Achille cade nella trappola, ma si rialza e lotta, tutto d'un tratto, come dall'infinito, da un'abbagliante luce, Lancillotto Del Lago compare avvolto da un'argentea stella, e, come per magia, lui e Ginevra scompaiono: il vero amore ha ribaltato la partita.

 


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