La festa del S.S. Salvatore: la più importante per i montellesi

 di Anita Larissa Rizzo, classe IID






La festa del S.S. Salvatore è la ricorrenza più importante per i montellesi e ciò è dimostrato da tutto quello che succede in questi giorni.
È una festa che coinvolge tutti: bambini e anziani, uomini e donne, adulti e adolescenti, religiosi o atei, concittadini o meno, italiani o stranieri.
Più che dalla ricorrenza religiosa siamo coinvolti maggiormente dai festeggiamenti civili, ma ricordiamo lo stesso cosa si vuole celebrare: il Santissimo Salvatore.
Quest’anno adolescenti, bambini e ragazzi hanno manifestato molta contentezza nel sapere che avrebbero rimesso le giostre, dopo precisamente 3 anni (11 giugno 2019). Questa è una conferma che stiamo tornando alla normalità.
Per anziani e adulti è tornata la tradizione di fare un giro per le bancarelle ospitate lungo Piazza Bartoli (https://palatuccinews.blogspot.com/2021/03/piazza-bartoli-e-una-foto-davvero.html) ed è da rituale aspettare almeno l’inizio della processione.
Le giostre che sono state messe sono: il famoso Tagadà, l’autoscontro, la Casa dei Mostri, le giostre per vincere degli oggetti mirando delle lattine ecc.



Il canto del S.S. Salvatore
E' d’obbligo ricordare il ritornello: Volgi la bella fronte, volgi i begli occhi tuoi, abbi pietà di noi amabile Salvator.
Il canto di per sé ha un significato profondo. Cercando di spiegarlo brevemente parla del Salvatore che vive tra le montagne dove i montellesi hanno lavorato e faticato per costruire il Santuario e sono proprio loro a chiedere pietà al nostro Salvatore.

Infine, un po' per tutti, c’è stato un sentimento di unione e fratellanza nell’aspettare la mezzanotte con i fuochi d’artificio. Montella è un paese stupendo!

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