di Alessandro Pascale, classe ID
Ho deciso di scrivere di Nelson Mandela perché lui, insieme ad Obama, rappresenta un simbolo dell'antirazzismo e del progresso. L’ho scelto per le imprese che ha compiuto: ha combattuto contro l'apartheid e per i diritti del suo popolo, perché in Sudafrica le persone di colore venivano isolate sui pullman, sulle spiaggia, sulle panchine. Vivevano, appunto, in un regime di segregazione.
Nelson Mandela è stato un attivista sudafricano, nato a Mvezo il 18 luglio del 1918 in un villaggio di campagna del Transkei, da suo padre Gadla Henry Mpakhanyiswa, capogruppo del suo villaggio, e da sua madre Nosekeny Fanny. Scontò ventisette anni di carcere perché lottava contro l'apartheid, ovvero contro il segregazionismo raziale. Fu antagonista del suo predecessore Frederik de Klerk.
Nelson Mandela vinse il premio Mobel per la pace nel 1993 e il premio per la libertà di pensiero nel 1998. Mandela fu il primo presidente di colore del Sudafrica. Ha usato diversi approcci politici per liberare il suo popolo dal segregazionismo razziale, partendo dalle teorie di opposizione non violenta di Gandhi, fino ad arrivare alla Ubuntu, ovvero l’ ideologia Sub-Sahariana sulla lealtà. Ma la sua ispirazione politica venne influenzata dal marxismo, ovvero una scuola con idee di natura: filosofica, ideologica, politica ed economica. All’età di ventidue anni fu costretto ad un matrimonio combinato, ma decise di scappare a Johannesburg per non sposarsi. Fu arrestato il 5 dicembre 1956 con l'accusa di tradimento. Nel 1962 venne arrestato una seconda volta per aver organizzato manifestazioni di protesta e per essere uscito dal Paese senza l'autorizzazione delle autorità. Il 28 marzo 2013 venne ricoverato in un ospedale per una grave infezione polmonare, causata nel periodo di prigionia. Nelson Mandela è morto il 5 dicembre 2013 nella sua casa a Johannesburg all'età di 95 anni. Nel 2004 aveva anche pubblicato un il libro: Le mie fiabe africane. Ne consiglio la lettura.
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