di Domenico Mazzei, classe ID
Secondo la Treccani: «Il confine è la linea lungo la quale corre una divisione, una separazione, una discontinuità». Tuttavia, il confine, proprio in base a questa definizione, è anche una linea di contatto, quindi unisce. Nella cultura europea, l'idea di confine si trova per la prima volta in un passaggio significativo dell’Iliade, cioè quando Omero descrive lo scudo di Achille forgiato da Efesto (libro XVIII, vv. 478-608 ). Su questo scudo vi è una decorazione che rappresenta tutto l’universo noto, diviso in cerchi concentrici. Nel cerchio più esterno è rappresentata la corrente del fiume Oceano, limite oltre il quale si credeva che non ci fosse più niente.
Partendo da questa idea, i Greci elaborarono il concetto di confine, ossia la linea che divide il loro territorio dal mondo selvaggio dei barbari. Tale rappresentazione di confine in senso assoluto è suggerita dalle Colonne d’Ercole, che nella letteratura classica occidentale individuano il limite estremo del mondo conosciuto. Questo luogo è situato sulla Rocca di Gibilterra.
Con il tempo, la percezione del confine è cambiata. Infatti, presso i Romani esso era visto come qualcosa da difendere a tutti i costi ed era un concetto strettamente identitario, perché racchiudeva i valori del popolo separandoli da ciò che era altro rispetto a Roma. Il limes, che era il confine fortificato dell’Impero, è ancora oggi una testimonianza di tale idea. Nel continente europeo il concetto romano di confine è rimasto pressoché inalterato, ma andava di pari passo con l’idea di espansionismo.
C'è stato un cambiamento dopo la 2° Guerra Mondiale, con la costruzione di nuovi equilibri tra gli stati e, soprattutto, con l’avvio del processo che ha portato alla nascita dell’Unione Europea. Infatti, tra i principi fondanti dell'UE c’è la libera circolazione dei cittadini e delle merci all’interno di essa. I confini tra gli stati continuano ad esistere, ma non sono più limes.
Le guerre, in genere, continuano a scoppiare nel mondo per la violazione dei confini di stati indipendenti o di regioni autonome. La guerra in Ucraina è scoppiata perché la Russia vuole impedire che ai suoi confini ci sia un territorio che faccia parte della NATO e dell’UE. Probabilmente, Putin è ancora fortemente legato al concetto di limes e teme pericoli provenienti da storici nemici, come gli USA, che gli si avvicinerebbero con l'ingresso dell’Ucraina nella NATO.
Come abbiamo potuto vedere, l’idea di confine è dinamica e può variare da popolo a popolo e da epoca a epoca. Ero partito chiedendomi quale fosse l’importanza dei confini e perché è nata l’idea. Credo che il concetto appartenga alla mente umana che ha la necessità di pensare che ci sia un limite per tutto. Questa linea ideale però non deve essere considerata come qualcosa che non si può superare, ma come orizzonte di riferimento. Ad esempio, pensando all’Universo la mente umana può entrare in crisi se portata ad immaginare lo spazio infinito, senza limiti di estensione. Forse proprio per queste ragioni l’uomo è solito imporre confini, ma penso che ciò che è un limite nella sua mente non dovrebbe esserlo al di fuori di essa.
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