di Francesca De Blasio e Federico Fierro, classe IID
Il conflitto russo-ucraino è uno scontro diplomatico-militare tra Russia e Ucraina iniziato nel febbraio del 2014. Il conflitto si è concentrato nella regione della Crimea e nella regione del Donbas. Nel 1991 si sciolse l’Unione Sovietica, al seguito della dichiarazione di indipendenza da parte degli stati che ne facevano parte. Così i confini furono creati molto velocemente e la Crimea passò all’Ucraina. Da lì nel 2013 si iniziarono ad alzare delle proteste da parte della Russia, che voleva indietro la Crimea (importante per gli scambi nel Mar Nero, ma anche perché gli abitanti che la componevano si sentivano russi, e volevano appartenere a essa). Nel 2014 scoppiò una “guerra civile” tra questi due stati (Russia e Ucraina), per il possesso della Crimea.
Adesso passiamo ai giorni nostri. Siamo nel 2022 e sentiamo parlare molto di questa possibile "terza guerra mondiale". Nelle ultime settimane, Putin ha schierato oltre 100mila truppe e carri armati vicino ai confini dell’Ucraina, ufficialmente per prevenire il rischio di un’invasione e fare esercitazioni militari. La Russia, però, non sembra avere intenzione di ritirare le truppe e la Nato ha iniziato a prepararsi per un contrasto, spostando aerei e navi da guerra sul fronte orientale. Una domanda che può sorgere spontanea è: c’è un rischio di conflitto? Dalle fonti sembra molto probabile, infatti Putin ha appena dato l’ordine ai militari di invadere il Donbas. Per fortuna, però, arrivano anche buone notizie. Sembra che Putin e Biden potrebbero incontrarsi tra qualche giorno per trovare un accordo. Perché gli Usa, al comando di Biden, non vogliono l’espansione russa, e restano la nazione più forte della Nato.
Commenti
Posta un commento