Perché è il peggior prodotto targato Disney+?

di Giuseppe Paolo Saggese, classe IID





Come preannunciato dall’ultimo episodio della seconda stagione di The Mandalorian, su Disney+ sarebbe ben presto approdata una serie sul cacciatore di taglie più famoso della galassia: Boba Fett.

Con di nuovo Jon Favreau e Dave Filoni all’opera dopo aver creato un micro verso di personaggi a sua volta all’interno di quell’universo enorme chiamato Star Wars.

Il personaggio di Boba Fett è ancora oggi tutto da scoprire, su di lui non sappiamo molto oltre alle sue piccole comparse nella trilogia originale e prequel.

Il cacciatore di taglie come noi lo conosciamo non ha una grande popolarità per via della sua storia, bensì per il carisma del suo design.

Il design di Boba è ricollocabile all’armatura di un Mandaloriano, come Din Djarin tale che si tende a volte a confondere i personaggi.

L’armatura di Boba Fett ha colpito i fan per il suo aspetto rudimentale e sporco, con alcuni tratti che sono addirittura sverniciati.

La curiosità per questa serie era alta, dopo aver visto The Mandalorian che tutto sommato era un prodotto godibile e nella media, ma senza alte pretese.

Il marketing la presentava come “The Mandalorian 2.5”.

Arrivati però alle prime puntate ho iniziato a storcere il naso e pensavo veramente che tutto era pronto per questa recensione sfogo: “The Book of Boba Fett” si sta già rivelando essere il peggior prodotto targato Disney+.

Siamo passati dalla seconda stagione di The Mandalorian, dove veniva presentato nuovamente dopo circa vent’anni il personaggio di Boba Fett che nel corso delle puntate ha rubato completamente la scena al Mandaloriano per poi arrivare al peggio del peggio.

Questa serie dimostra quanto George Lucas nel 1980 avesse avuto ragione nel mostrare il meno possibile Boba Fett, questo cacciatore di taglie è stato creato per essere un comprimario non un protagonista.

Temuera Morrison è tornato nell’universo di Star Wars per interpretare Boba Fett ma che riesce ad avere carisma solo per la prima puntata, forse anche per la seconda, la sua recitazione è totalmente scialba e appesantisce il flusso delle puntate rendendole pesanti.

Morrison è affiancato da un altro comprimario facente parte del Filoni Verse, cioè Fennec Shand, interpretata da Ming-Na Wen. Quest’attrice riesce, anche se a malapena, a risollevare le scene quando compare con il protagonista dimostrando di essere molto più carismatica.

La serie risulta ridicola già dalle premesse con il nostro Boba Fett che impone all’intera Tatooine di essere il nuovo dainio di Mos Espa. Questo piccolo spicchio di trama poteva anche essere interessante ma viene messo in scena dagli autori svogliatamente e non facendo capire tra l'altro il perché delle scelte del protagonista.

Questa serie ha anche il compito di raccontare cos’è successo a Boba Fett dopo essere stato inghiottito dal Sarlacc, tra questo avvenimento e l’inizio di The Mandalorian c’è un buco di cinque anni.

Gli sceneggiatori e la regia cercano di farci intendere come Boba Fett sia riuscito a scappare dal Sarlacc e ad incontrare Fennec. Purtroppo però non si ha la percezione dei cinque anni che passano tra un episodio e l’altro.

Non siamo ancora giunti al finale di questa serie, manca solo una puntata cioè la settima però volevo iniziare già da prima a sfogarmi.


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