Valentino Rossi: la mia storia sotto la visiera

 

 





di Samuele Vinci, classe ID

Misano 24 ottobre 2021, era arrivato il momento. Non sapevo cosa stesse succedendo, ero stordito sotto la visiera scura.. 
Ma non era solo una maschera, era una carriera d’oro che scorreva come in un film attraverso la visiera del mio casco: le partenze, le sudate, le vittorie, le sconfitte, tutto. Quella visiera che ricopriva la mia testa aveva passato quei momenti insieme a me, dal primo a questo, l’ultimo… 
Appena tolto quel casco sono stato assalito da un turbinio di eventi: la telecronaca che urlava il mio nome in coro a quello del pubblico, il giallo fosforescente dei fumogeni che scintillava ovunque… 
Mi ripresi, ero emozionato da come la gente mi acclamava. Ad un certo punto mi venne un flashback della mia carriera: la grande corsa a Brno durante il motomondiale del ’96, la corsa a Jerez del ’98…. Non capivo come mai tutto questo per me, le frecce tricolori, l’inno italiano, i grandi muri delle case con scritto GRAZIE VALE!!!! 
Non sapevo che dire tra lo stupore per i gesti di affetto e il dispiacere per la fine della mia carriera, che era stata non solo unicamente per vincere un trofeo, ma per divertimento, solo ed esclusivamente per questo.  
Lo consideravo come hobby, uno sfizio, una passione unica e che solo chi va in moto può capire. Anche Francesca, la mia compagna, era emozionata. Questo è il momento più bello della mia storia e spero che i giovani abbiano capito il messaggio: 
RINCORRETE I VOSTRI SOGNI E NON LASCIATELI MAI SCAPPARE. 
La mia moto, ma in generale tutte, non sono solo degli inutili pezzi di ferro ma, su quel sellino, con quel manubrio, è stata scritta la storia di ogni motociclista. Ecco, ragazzi, vi voglio dare questo insegnamento che spero che vi sia d’aiuto e che teniate in considerazione queste mie parole. Questa è la mia storia: la storia di un motociclista pazzo dalla gioia di correre in pista…

 

GRAZIE VALE, SEI IL MIGLIORE!

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