Di Francesca De Blasio e Federico Fierro IID
Ogni giorno, in Italia, ci sono 89 donne vittime di violenza di genere e nel 2021 i dati aumentano arrivando ai 109 femminicidi. In occasione di ciò, per protestare contro queste violenze che subiscono, il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una domanda che può sorgere spontanea è perché proprio il 25 novembre? Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svolto in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal, uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. In molti paesi come l’Italia, il colore mostrato in questa giornata per protestare è il rosso. Infatti nelle piazze, o luoghi pubblici, vengono esposti vestiti o stracci rossi per dare supporto a queste donne che ogni giorno soffrono, e poche volte hanno il coraggio di parlarne e di denunciare. E, un indumento che viene usato molto spesso sono le scarpette rosse, perché? L’idea nasce da un progetto d’arte pubblico di Elina Chauvet, architetto e artista messicana. Nel 2009, in seguito alla morte della sorella per mano del marito violento, Elina Chauvet realizza Zapatos Rojos, ovvero “Scarpette Rosse”: una serie di centinaia scarpe rosse, come il sangue versato dalle vittime di violenza, Ogni paio di scarpe rappresenta un’ennesima vittima, in marcia in un corteo fantasma di donne che han perso la vita per colpa della violenza di genere, nell’indifferenza generale.
Con questo articolo, volevamo trasmettere un messaggio positivo e di speranza, a tutti coloro che lo leggono. Ricordiamoci che le donne non sono oggetti e vanno rispettate giorno per giorno. Vanno amate e non maltrattate. Possono sembrare delle parole scontate, ma non lo sono. Se ognuno di noi ragionasse su queste parole, forse ad oggi il mondo sarebbe stato un posto migliore, senza violenza, #NOALLAVIOLENZASULLEDONNE
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