di Samuele Vinci, classe ID
In questa rubrica, "Fiabe oltre le fiabe", pubblicheremo continuazioni e reinterpretazioni delle fiabe studiate in classe.
Un re aveva tre figli, due
coraggiosi e impavidi, e uno considerato sciocco. Il re, poveretto, era vecchio.
Una notte fece un sogno: una fanciulla aveva dell’acqua santa con il dono di
far ringiovanire di cinquant'anni chiunque la bevesse. Il re chiese al figlio
più grande di andare a cercare la fanciulla. Il ragazzo si avventurò per il
bosco ed incontrò un nonnino, al quale chiese informazioni sulla fanciulla. Il
nonnino gli spiegò che, per raggiungerla, avrebbe dovuto attraversare tre
diversi fiumi, su ognuno dei quali viaggiava un traghetto. Sul primo gli avrebbero tagliato il braccio
destro, sul secondo la gamba sinistra e infine sul terzo gli avrebbero mozzato
la testa. Quindi il giovine, sentendo la pericolosità della missione, decise di
rinunciare e mentì al re padre dicendo che la fanciulla non esisteva. Così fece
il secondo. Allora al re padre non restò che mandare il terzo figlio sciocco.
Anche il ragazzo incontrò una baba-jaga, che gli spiegò le stesse situazioni
pericolose che avrebbe incontrato. Il giovane sciocco non si fece intimidire e
partì comunque per il viaggio. Riesce a superare le tre prove e giunge infine
dalla fanciulla che, prima cerca di ucciderlo, ma alla fine se ne innamora e
gli chiede di essere la sua sposa. Il giovane sciocco torna dal padre
trionfante con l’acqua della giovinezza, che lo nomina suo erede, ma i fratelli
invidiosi lo buttano giù da un burrone…
Ivan riesce a
sopravvivere e risale il dirupo, aggrappandosi ad un tronco di albero sporgente.
Torna adirato dai suoi fratelli e dice loro: “Voi mi avete buttato giù dal dirupo
e io mi vendicherò di voi!”; e così li mandò in esilio fuori dal regno. I due
fratelli per ripicca rapirono la fanciulla e
la portarono con loro in un posto a Ivan sconosciuto. Una volta che lui
lo venne a sapere si arrabbiò molto e cominciò ad addentrarsi per il bosco
senza sapere la sua meta e dove sarebbe finito. Durante il cammino, incontrò gente
saggia che gli davano consigli ma, tutti senza senso, ad esempio, un indovino gli
disse: “Smettila di inseguire quello che stai cercando perché in futuro morirai
“. Ma, continuò a viaggiare fino quando
non incontrò il Baba-Jaga più saggio di tutti che aveva visto tutto e sapeva
tutto quel che era successo. Aveva visto, anche, i due fratelli nascondersi nella
caverna di Azazrarth, la caverna dalle molte leggende. Si narra che solo il
prescelto poteva entrare ma la sua posizione è ignota a tutti. Egli ricominciò
il suo viaggio che pian piano si trasformò in una missione. Camminava,
camminava ma, non sapendo più che fare, si scoraggiò e si fece guidare dal suo
istinto che lo portò davanti ad una montagna (che istinto inutile! Non serve a
niente e a nessuno, vabbè, ritorniamo alla storia). Senza sapere che fare si
arrampicò fino in cima dove trovò una roccia, un po' strana per i suoi gusti,
ma, all’improvviso, stava per cadere e con la sua spada, la spada dalle mille
lame, trapassò quella pietra e Ivan si salvò (Per un pelo!) Grazie alla spada
aprì un condotto, il quale portava ad una stanza. Ecco i fratelli! Erano lì, in
piedi, in quella microscopica stanza. Ivan li rincorse fino a quando non li
buttò giù dal dirupo. I fratelli fecero una brutta fine, morirono, ma Ivan finalmente
trovò la pace con la sua amata sposa.
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