Oskar Schindler il Giusto. La mia recensione

 di Emanuele Volpe, classe IIID



Questo libro racconta di un uomo, un eroe, che ha salvato migliaia di persone dai lager, dai campi di sterminio, facendo regali alle guardie tedesche... sto parlando del grandissimo Oskar Schindler. In questo libro è raccontata tutta la sua vita, fin da bambino. Le 155 pagine sono divise in sette tappe, ovvero tutti i luoghi in cui è stato Schindler. Queste sono: Zwittau, Cracovia, Kazimierz, Podgórze, Płaszów, Auschwitz, e infine Brinnlitz. Da come avrete capito, la vicenda è ambientata nel periodo della seconda guerra mondiale. A quei tempi, al comando dei nazisti c’era un uomo denominato anche “il figlio di Satana”, sto parlando di Adolf Hitler. Nessuno è capace di capire come facesse ad avere certe idee, tra queste l’odio contro gli Ebrei, e non solo. Ma ora torniamo al nostro splendido libro. All’inizio racconta la vita di Oskar, più o meno alla mia età, ovvero 12/13 anni, insomma, la sua adolescenza. Ma ancora prima, proprio alla prima pagina del libro, si dice che in una cittadina cecoslovacca circondata da boschi e colline, Zwittau, il 28 aprile 1908, nacque questo bambino di nome Oskar. Lo descrivono con i capelli color camomilla, e con gli occhi che sembrano “fiumi appena nati”...Questo libro è stato scritto da Nicoletta Bortolotti, grazie ai racconti di un certo Itzhak Stern. Voi mi chiederete chi è quest'uomo, beh, è uno dei tanti uomini salvati da Schindler, precisamente il contabile di Oskar. Da piccolo il nostro caro ragazzo voleva sempre fare le cose in grande. Se faceva una gara con le bici, poi voleva diventare il ciclista più importante del mondo. Una volta ha aiutato suo padre, Hans Schindler, nella sua fattoria, e subito dopo voleva diventare il più grande industriale del mondo. E in un certo senso ci riuscì. Passato un po' di tempo, Oskar diventò il capo di un’azienda di stoviglie, per poi trasformarsi in una “fabbrica” di munizioni per l’esercito tedesco. Ho messo tra virgolette la parola fabbrica, perché poi si andrà a scoprire che le munizioni non erano fabbricate dagli operai di Oskar, ma lui stesso le comprava in segreto con i suoi stessi soldi. Ormai la fabbrica di Schindler era diventato un rifugio per gli ebrei. Un giorno Oskar decise di fare una lista, questa lista era una cosa preziosissima, tutti speravano di entrare all’interno di quest’ultima. Era composta da 4 lunghissime pagine piene di nomi, con accanto data di nascita e la professione. Itzhak Stern era un esperto del Talmud, ovvero il libro sacro degli ebrei, e all’interno del racconto, Stern stesso cita una frase che mi ha colpito molto: "La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai suoi piedi per essere pestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale…" Il libro dura molto e scrivere tutte le cose, anche importanti, sarebbe impossibile. Quindi vi dirò le ultime cose. Oskar fece molte cose importanti, perciò diventò un “Giusto”. Consumò tutti i suoi soldi per fare regali alle guardie tedesche e salvare più ebrei possibile, e ce la fece. Alla fine Oskar scappò, vestito con un "pigiama a righe", così non poteva essere riconosciuto come un tedesco in fuga. Morì il 9 ottobre 1974, in Germania.

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