Un pomeriggio nevoso e Tazio Nuvolari

 di Davide Vuotto, classe ID


Un pomeriggio nevoso, cercando un articolo interessante su internet, mi sono imbattuto in un articolo davvero avvincente. Parlava di un campione della Ferrari, il cui nome è Tazio Giorgio Nuvolari. Nato a Mantova il 16 novembre del 1892, la sua carriera e durata per ben un trentennio con l'interruzione di sei anni per la seconda guerra mondiale. Nei primi anni dovette superare molte difficoltà per raggiungere il successo, ma oggi è ricordato come uno dei più grandi piloti della storia dell’automobilismo mondiale e per le sue doti umane. Ha partecipato a 227 gare, vincendone 59 ed è salito 113 volte sul podio. Non particolarmente alto di statura, era velocissimo. Indossava un maglioncino giallo con le sue iniziali e non si separava mai da un porta fortuna regalatogli da Gabriele D’annunzio, una tartaruga d’oro. Faceva sognare la gente e al suo passaggio scappavano tutti gli uccelli. Nella prima guerra mondiale è stato autiere (quel soldato la cui mansione è la guida degli autoveicoli per il trasporto di uomini e di materiali) nel servizio automobilistico dell’esercito. Nuvolari era molto spericolato. Infatti in una gara, a pochi chilometri dall'arrivo, il distacco della ruota della sua Bianchi tipo 18  lo fece cappottare in un fosso. Il meccanico non poteva ripararla, allora Nuvolari chiese aiuto agli spettatori e arrivò al traguardo vittorioso con un’auto praticamente sui cerchioni, senza seggiolino ne volante. Riprese a gareggiare anche nel motociclismo ed ebbe risultati strabiliante. Nuvolari non annunciò mai il suo ritiro, ma la sua salute andava peggiorando e divenne sempre più solitario. Nel 1952 fu colpito da un ictus e morì l’anno dopo per un altro ictus. Ai suoi funerali parteciparono più di 55.000 persone. Sulla sua tomba è inciso: ‘’ CORRERARI ANCORA PIÙ VELOCE PER LE VIE DEL CIELO’’. Ho voluto ricordare Nuvolari perché non bisogna dimenticare gli uomini del passato e le loro imprese.           

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