Instabili, emotivi, volubili, insomma adolescenti!
Lasciare il mondo infantile, fatto di giochi e fantasia per intraprendere un nuovo percorso di vita e finire per scontrarsi con una realtà ben diversa da come la immaginavamo, è frustrante, per i continui turbamenti e per le tante paure ma allo stesso tempo, curioso per le forti, meravigliose e nuovissime esperienze che viviamo.
L’adolescenza è una fase di transizione, quindi una strada a metà fra il mondo dell'infanzia e quello della maturità, il mondo degli adulti.
Intere giornate caratterizzate da: dubbi, incertezze, preoccupazioni, pianti, sfoghi associati ad incomunicabilità o incomprensioni soprattutto per ciò che riguarda l'ambito delle amicizie e della famiglia.
E’ senza alcun dubbio una fase della nostra vita alquanto critica e decisiva, per la nostra finale e definitiva impostazione e formazione.
L’adolescenza, per me, è iniziata un paio di anni fa, quando mi sono sentita diversa, estranea dal mondo reale, una specie di profuga.
La mia spensieratezza, la mia fantasia è sparita completamente.
Una nuova me e un nuovo mondo, caratterizzato dalla razionalità, dalla fragilità, dalla consapevolezza, da un nuovo mix di emozioni e soprattutto tanta ma tanta riflessione.
Per quanto riguarda il rapporto genitore - figlio, mi ritengo un adolescente veramente molto fortunata: il rapporto con i miei genitori è unico, rappresentano uno dei pilastri fondamentali della mia vita; ammetto però che anche io con i miei ho un rapporto di odio e amore: è sicuramente difficile comprendersi per la differenza di ruolo; i genitori sono e si sentono responsabili dei propri figli e spesso in buona fede vorrebbero indirizzarli per le strade migliori, ma molte volte tendono a imporre le loro decisioni in maniera esagerata; i figli dal canto loro, invece, crescendo, desiderano e credo meritano una certa autonomia per le loro prime esigenze di libertà.
La cosa che mi rende più felice in assoluto è quindi lo speciale rapporto che ho con la mia famiglia a partire appunto da i miei genitori fino arrivare ai miei zii e ai miei nonni: nulla mi dà tanta serietà come sapere che quando ho lo stomaco a pezzi, quando sento il peso del mondo intero sulle spalle, uno degli unici posti dove andare è tra le braccia dei miei familiari, dove mi sento sicura, protetta e dove non ho più paura di nulla.
Un elemento fondamentale che ti aiuta durante il periodo dell'adolescenza è sicuramente il ruolo dell'amico, la figura che ti accompagna in questo stravagante viaggio.
Non ho mai potuto condividere con nessuno questo viaggio fino a poco tempo fa, dato che non avevo mai avuto un amico di cui fidarmi ciecamente.
Sfortunatamente gli amici a me più cari, non abitano nel mio paese e sono quindi lontani.
I miei amici sono le persone che riescono, anche senza guardare il mio volto, a capire se sono estremamente felice o è arrivato il solito crollo emotivo giornaliero. Sono le persone che farebbero qualsiasi cosa per me, che mi dimostrano il loro amore nel più semplice dei modi: amandomi, ogni giorno. I miei amici sono le persone con cui la semplicità di una pizza, di una bevanda, di musica, di risate e di discorsi di estrema varietà, partendo dai nuovi e passionali amori fino ad arrivare al discutere del nostro futuro, a quello che ci aspetterà, dei nostri sogni e dei nostri grandi obiettivi di vita, si trasforma nella serata più bella e piacevole che io possa trascorrere.
Mi accorgo di diventare grande, la bambina che un tempo passava giornate a cantare e a ballare ora è diventata una ragazza.
Devo ammettere che ultimamente ho un leggero desiderio di restare bambina e quindi restare perennemente protetta da sfere di certezze e di sicurezza.
Ma allo stesso tempo ho voglia di andare avanti, di conoscere a fondo il mondo, di viaggiare, di essere più in là una ragazza indipendente, ho voglia di fare nuove esperienze tra le quali magari innamorarsi.
L’adolescenza è caratterizzata anche da questo nuovo aspetto: i nostri primi amori che ci regalano delle sensazioni mai provate prima: il nostro cuore inizia a palpitare per un forte sentimento, le prime farfalle nello stomaco, un miscuglio di sensazioni piacevoli, curiose, ma che, allo stesso tempo che ci incutono timore.
Concludo con il dire che affrontare ogni situazione della vita con spirito combattivo è forse l'insegnamento più prezioso che l'adolescenza ci lascia, così come le esperienze irripetibili e indimenticabili che possiamo concederci di fare solo in quest'età.
Quindi rivolgendomi a tutti noi adolescenti dico: Quando è possibile superiamo i nostri strani insopportabili sbalzi d'umore con un sorriso, godendosi al massimo questi anni che non torneranno mai più !!!
Bellissimo
RispondiEliminaMolto interessante
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