di Francesca Cianciulli, classe IIID
Le manifestazioni
scoppiate negli Usa a maggio del 2020 hanno scatenato molti disordini nelle
varie città d’America. Nel bel mezzo di una pandemia, milioni di persone sono
scese in piazza per protestare contro la spietatezza e crudeltà della polizia nei
confronti delle persone di colore. George Floyd, un uomo di 46 anni con origini
afroamericane, è stato ucciso da un poliziotto bianco a Minneapolis. Lo ha tenuto
immobilizzato con il ginocchio sul suo collo per 8 minuti e 46 secondi, mentre lui continuava a ripetere: “I can’t breath”, “non riesco a respirare”, invano. Non
è certo il primo caso di cui sentiamo parlare. Breonna Taylor, ad esempio, è una donna
afroamericana uccisa durante un'irruzione in casa sua da parte della polizia.
Il motto dei cittadini americani e non solo, poiché in tutto il mondo ci
sono state ripercussioni molto violente, è stato “Le proteste contro i razzisti
non sono a rischio Covid-19”. Le proteste hanno anche influenzato molto le
elezioni presidenziali che si sono tenute il 3 novembre, tra Joe
Biden e Donald Trump. Joe Biden è divenuto il nuovo presidente americano,
votato ancge da chi sosteneva il BLM, “Black Lives Matter”, tra cui molte
celebrità: Ariana Grande, Lady Gaga, Jennifer Aniston, Beyoncé, Leonardo di
Caprio e molti altri… L’argomento di Floyd si collega anche al grandioso leader
della non violenza Martin Luther King, e la sua rivendicazione per i diritti
degli afroamericani. Inoltre a New York è stata promulgata una la legge, approvata anche dal parlamento statale, che vieta la presa al
collo per immobilizzare. Io credo che la polizia sia davvero brutale nei
confronti di chi ritiene “diverso”, come se non riuscisse a pensare con la
propria mente ma seguisse incondizionatamente chi è a governo. Bisogna invece riconoscere i diritti di ogni cittadino come individuo e non
fare nessuna distinzione. Ci sono stati molti poliziotti che sono riusciti a
fermare alcune proteste, soltanto interagendo con i cittadini e discutendone. Sono andati incontro ai manifestanti e hanno compreso la rabbia generale in quella
situazione disastrosa. Attraverso i social, la faccenda si è ingigantita molto
e ha raggiunto moltissime persone che hanno condiviso pensieri e immagini
della schiavitù degli afroamericani in passato. È così strano che il 2020,
un’epoca così moderna per certi aspetti, sia afflitta da questi problemi ed è inaccettabile
che non si riesca a raggiungere un livello di parità tra bianchi e neri.
Bisognerebbe far capire che il razzismo non è un opinione.
👏👏👏
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