di Vittoria Branca, classe IIID
Oggi è il 40° anniversario del terremoto del 1980. Molte persone mi hanno raccontato che era una giornata tranquilla ma un po’ insolita, perché faceva troppo caldo per essere autunno. Erano le 19:34 di quella fatidica domenica, che chi l’ha vissuta non potrà mai dimenticare. In televisione stavano trasmettendo la replica della partita Inter-Juventus, quando ad un certo punto c’è stato un forte boato che ha fatto spaventare tutti e si sono spente le luci. Mi hanno raccontato che all’inizio il sisma era in modo sussultorio e poi ondulatorio, con una magnitudo, a Montella, tra 6,5-6,8 della scala Richter. Mia mamma mi ha raccontato che quella sera e anche nei giorni successivi al terremoto non ha dormito a casa sua ma nel cortile di una sua vicina. E si cercava dove si poteva di recuperare qualcosa per vivere. Dopo questa scossa durata 90 secondi se ne sono susseguite altre, tra cui una durante la notte, che è stata anch'essa molto forte, sussultoria e ondulatoria. Dato che era domenica sera si sono salvate molte persone, perché erano uscite a fare una passeggiata. Ciò ha sicuramente salvato la vita a tanta gente. Gli aiuti sono arrivati molto tardi, perché la Protezione Civile quarant’anni fa era meno organizzata di oggi. I primi soccorsi, infatti, sono arrivati dopo tre giorni. Le regioni colpite sono state 3: Campania, Basilicata e Puglia. L’epicentro è stato tra Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania. L’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, visitando le regioni colpite dal sisma disse: “Ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò, paesi rasi al suolo e la disperazione dei sopravvissuti, e dopo ore non erano giunti nei paesi gli aiuti necessari”. Io spero, come penso e credo tutti, che una disgrazia del genere non si ripeta mai più!
23 novembre 1980... quanti ricordi! Speriamo davvero che non capiti mai più
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