Li "breandi" di ieri e di oggi

 di Benedetta De Simone, classe ID




Ogni anno durante la Sagra della castagna di Montella, un gruppo di uomini, tra cui anche mio padre, si travestono da briganti. Il gruppo è composto da sei persone, che indossano: un pantalone di velluto marroncino, una camicia a quadretti piccoli, un bellissimo panciotto anch’esso marroncino, una bandana messa al collo (che all'epoca serviva per non farsi vedere quando rapinavano qualcosa o qualcuno), una giacca a coste marrone. Il tutto si chiude (e si chiudeva) con un cappello e un mantello a ruota per proteggersi dalla neve e dalla pioggia, fatti di lana nera trattata. La storia dietro il travestimento ha inizio nell’anno 2012/13 con Luigino e Romolo. Alla “banda” si sono successivamente aggiunti: Peppo, Carmine, Adriano, Cenzone e Gianni. In seguito, nel 2016/17, trovarono una cantina e l’arredarono con tutti gli oggetti dell'800 che trovarono. I briganti di oggi si preparano e bevono ancora pietanze dell’epoca, quindi: vino formaggio, funghi, salsicce ecc.


I briganti di ieri

Il brigantaggio nasce nel 1861 in Basilicata. Le bande erano sostenute anche da personaggi importanti, a cominciare da membri del governo borbonico in esilio dallo stato. I briganti, le rare volte che avevano del tempo libero, intagliavano la legna. Infatti fabbricavano le proprie pipe e i bastoni da soli. Erano seminomadi e si muovevano sempre in gruppo, o almeno in coppia. C’erano anche delle brigantesse che per paura di essere uccise (così come gli uomini) non avevano tanti figli. Portavano con sé una pistola, un fucile (alcuni lo avevano a due canne) e se non riuscivano a saccheggiare qualcuno avevano i coltelli come ultima risorsa. Insomma erano ben attrezzati. I gruppi non erano mai composti da una sola famiglia, ma di diverse messe insieme. A Montella, l’ultima banda fu quella di Alfonso Carbone.



Il tesoro nascosto

Nel 1890 alcuni briganti, dopo un saccheggio in cui avevano recuperato un ottimo bottino in oro, si recarono nei boschi del monte Accellica per nascondere la refurtiva. Nello scendere a Montella avevano camuffato il bottino su un vecchio mulo, ma furono assaliti da altri briganti e ammazzati nei primi castagneti. Il tesoro non fu mai ritrovato, nonostante molte persone dell’epoca e di oggi lo abbiano cercato.

Ecco a voi alcuni nomi di briganti irpini:

Alfonzo Carbone – Cicco Cianci – Vito Nardiello e Antonia Scarano.

Ho scelto di scrivere questo articolo sui briganti perché, grazie a mio padre (che si traveste ogni anno), mi sono appassionata alla tematica e alla storia che c'è dietro.

Commenti

  1. Grazie dell'articolo, molto esaustivo. Non vedo l'ora di tornare a visitare la caverna dove si esibiscono gli abitanti del posto travestiti da briganti ed assaggiare di nuovo i prodotti tipici della bella Montella. Complimenti!

    RispondiElimina

Posta un commento