I Promessi Sposi e la triste rassegnazione della madre di Cecilia

di Samuele Vinci, classe 3D


 

Scendeva dalla soglia d’uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio

una donna”. Così Manzoni ci comincia a descrivere, forse, uno degli

argomenti più toccanti del romanzo. La peste, malattia che ha

portato scompiglio in tutti i luoghi che l’occhio dei protagonisti

poteva toccare. Strappando l’anima di innocenti: bambini con un

futuro davanti, portando disperazione e rassegnazione.

Rassegnazione, un termine complesso ed estremamente collegato

alla storia dei nostri tempi, un esempio di rassegnazione, magari, per

capire meglio, possiamo parlare di Ettore, nell’Iliade, andando in

contro a morte certa. Come in questo caso, la rassegnazione è

terribile, perché ciò che si pensa, accadrà. Oramai sono rassegnato

che in Ucraina, padri, madri e in particolare i bambini, non capiscono 

il dolore, che, sicuramente proveranno in futuro, magari a causa della perdita

di un padre, oramai sono rassegnato che in Israele e in Palestina

succederà il finimondo. Tutto questo perché l’umanità non si sa

gestire e, non riesce a capire quanto è brutto e doloroso ciò che

stanno commettendo a persone, no, a paesi, ma al mondo intero.

Manzoni con questo ci lascia un mare di parole sul quale potremmo

soffermarci all’infinito ma, limitato solo al nostro foglio e a questo

blog, perché? Perché tutto ciò che scriverò non sarà mai ascoltato,

anche questa è RASSEGNAZIONE.

Commenti