Il fenomeno della migrazione. Cosa c'è dietro ai numeri


di Domenico Mazzei, classe IIID

                            

Perché le persone migrano?

La migrazione è un fenomeno che ha plasmato la storia umana fin dai tempi più antichi. Si tratta di un processo complesso che coinvolge il movimento delle persone da un luogo all'altro, spesso attraverso confini nazionali, in cerca di nuove opportunità, rifugio o una vita migliore. Le cause che stanno alla base della migrazione sono diverse e multiformi, e comprendono fattori economici, sociali, politici e ambientali. Questo articolo esplorerà in dettaglio le principali cause della migrazione via mare attraverso il Mediterraneo e l'impatto sulla società europea. La migrazione è spesso il risultato di disuguaglianze socio-economiche, che costringono le persone a cercare condizioni di vita migliori altrove. Il processo migratorio può anche portare a sfruttamento e discriminazione.

I fattori di spinta e di attrazione
I fattori di spinta sono i motivi che spingono le persone a lasciare il proprio paese. I fattori di attrazione sono invece i motivi per cui le persone si spostano verso un determinato paese. Ci sono tre principali fattori di spinta e di attrazione: socio-politici, demografici ed economici, e ambientali. Tra i motivi socio-politici ci sono le persecuzioni etniche, religiose, razziali, politiche e culturali. Negli ultimi anni le persone arrivano in Europa per fuggire da conflitti, terrore e persecuzione nel paese d’origine. L’immigrazione demografica ed economica è legata alle scarse condizioni di lavoro, agli alti tassi di disoccupazione e allo stato di salute generale dell’economia di un paese. Tra i fattori di attrazione ci sono salari più alti, maggiori possibilità di lavoro, migliore qualità di vita e opportunità di studio. Anche l'ambiente è da sempre una delle cause della migrazione: le persone scappano da disastri naturali come inondazioni, uragani e terremoti. Con i cambiamenti climatici si prevede un aumento del numero di persone in movimento.

Chi sono i cosiddetti “scafisti”?
Spesso le persone che guidano le barche di migranti non sono legate ai gruppi criminali che organizzano i viaggi. Il problema è che la definizione stessa di scafisti è piuttosto generica e controversa. Un documento compilato da un gruppo di associazioni che si occupano di immigrazione intitolato “Dal mare al carcere” stima che nel 2022 in Italia siano stati arrestati circa 350 scafisti. Lo stesso rapporto individua quattro profili di “scafisti”, con diversi gradi di responsabilità e collusione con i trafficanti veri e propri, che invece non partecipano ai viaggi: il “capitano per necessità”, cioè una persona che si assume la responsabilità di guidare l’imbarcazione durante un’emergenza; il “capitano forzato”, costretto con la violenza dai trafficanti a guidare l’imbarcazione perché ha esperienze di mare e sa come guidare una barca; il “capitano retribuito”, cioè quello che viene pagato dai trafficanti per guidare l’imbarcazione, e però spesso è un migrante a sua volta; il “capitano dell’organizzazione”, spesso una persona esplicitamente collusa coi trafficanti che accompagna le imbarcazioni per un certo tratto e poi torna indietro, per timore di essere catturato.
Di queste quattro categorie solo l’ultima ha legami solidi con l’organizzazione che pianifica il viaggio.

Il ruolo delle Organizzazioni Non Governative
Le ONG (Organizzazioni Non Governative) svolgono un ruolo significativo nelle operazioni di soccorso in mare delle imbarcazioni che trasportano migranti, spesso lasciate alla deriva in balia delle onde, per via di guasti, o deliberatamente. Molte di esse forniscono aiuto umanitario e salvataggio alle persone in difficoltà, spesso contribuendo a ridurre il numero di vittime in situazioni di pericolo. Tuttavia, il coinvolgimento delle ONG nel soccorso dei migranti è stato oggetto di dibattito politico, con alcune critiche che sostengono che possano incentivare ulteriori flussi migratori. Le accuse mosse nei loro confronti di intralciare le operazioni di salvataggio dei migranti e di favorire processi di immigrazione clandestina è spesso oggetto di strumentalizzazione. Il diritto internazionale impone a chiunque abbia notizia di persone in pericolo in mare di informare le autorità. Ogni tentativo di bypassare questo diritto va contro gli accordi internazionali.

I migranti e l'Europa: l'UE è indifferente?
Altro oggetto di strumentalizzazione è l’accusa rivolta all’Europa di essere indifferente al problema della questione migranti, lasciando l’onere di gestirlo all’Italia. Ma le cose stanno veramente così?
La maggior parte dei migranti che raggiunge le coste italiane in realtà non vuole rimanere in Italia, ma vorrebbe
raggiungere altre destinazioni, per congiungersi a comunità di connazionali che vivono altrove in Europa. La gestione dei migranti pertanto è oggetto di accordi europei. Nel 2015, in seguito ad una crisi dei rifugiati, la Commissione Europea ha presentato delle proposte per riformare il Sistema comune di asilo, per meglio distribuire i richiedenti asilo fra i paesi. I paesi membri non hanno tuttavia mai trovato un accordo su come condividere le responsabilità.

Il 23 settembre 2020 la Commissione Europea ha proposto un nuovo accordo che stabilisce procedure più rapide ed efficienti in tutte le fasi del sistema di accoglienza. È ora pronta ad avviare i colloqui con i paesi dell’UE, con l’obiettivo di concluderli entro febbraio 2024.
Nel 2021, i parlamentari hanno supportato l'istituzione di un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere e hanno deciso di destinare 6,24 miliardi di euro. Il fondo ha l’obiettivo di supportare i paesi dell'UE nel potenziamento delle loro capacità nella gestione delle frontiere, assicurando il rispetto dei diritti fondamentali. Il nuovo sistema per le migrazioni e l’asilo proposto dalla Commissione europea a settembre 2020 intende introdurre un nuovo sistema di contributi e rendere la solidarietà obbligatoria quando gli stati più esposti si trovano sotto pressione. L’UE si sta anche impegnando per aiutare i migranti a integrarsi nella società dei loro nuovi paesi. Il Fondo per l’asilo, la migrazione e l’integrazione per il periodo 2021-2027, fornirà alle autorità locali e regionali finanziamenti diretti a politiche e programmi di integrazione basati su consulenza, istruzione, conoscenza linguistica, così come corsi  di formazione, di orientamento civico e orientamento professionale.


E noi cosa possiamo fare?
Il problema della migrazione è complesso e non esiste una soluzione unica. Tuttavia, ci sono approcci che possono contribuire a gestire meglio questa sfida:
1. Collaborazione internazionale: i paesi possono lavorare insieme per affrontare le cause sottostanti della migrazione, come la povertà, i conflitti e i cambiamenti climatici.
2. Aiuto umanitario: fornire assistenza umanitaria ai rifugiati e alle persone sfollate può contribuire ad alleviare le sofferenze e a garantire un futuro migliore alle persone in difficoltà.
3. Migrazione legale: l'apertura di vie legali per l'immigrazione può contribuire a ridurre il ricorso a percorsi illegali e pericolosi.
4. Integrazione: gli sforzi per l'integrazione dei migranti nelle società di accoglienza possono contribuire a ridurre tensioni e favorire la coesione sociale.
5. Sviluppo economico: investire in sviluppo economico nei paesi d'origine può ridurre la pressione migratoria, offrendo opportunità locali.
6. Educazione e sensibilizzazione: l'informazione e la sensibilizzazione sulle questioni legate alla migrazione possono contribuire a promuovere la comprensione e la tolleranza.
In un mondo sempre più interconnesso, la migrazione è diventata una realtà ineliminabile. Affrontare questa sfida richiede un impegno da parte di tutti noi, da affrontare non solo come a un problema da risolvere, ma anche come a un'opportunità di arricchimento culturale e di crescita. È il momento di lavorare insieme per creare un mondo in cui la migrazione sia gestita in modo umano ed efficace, in cui le persone possano trovare sicurezza, dignità e opportunità ovunque vadano. Mentre continuiamo a discutere e a cercare soluzioni, non dobbiamo dimenticare che dietro ogni migrante c’è una storia unica e una speranza di un futuro migliore.

Sitografia

https://www.giustiziainsieme.it/it/diritti-umani/734-i-viaggi-in-mare-nella-rotta-del-mediterraneo-centrale


https://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/ong-salvataggi-mare-11-domande-risposte-chiarezza/


https://www.ilpost.it/2023/03/06/scafisti-migranti/


https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20170629STO78629/la-risposta-europea-alla-questione-dei-migranti




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